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sabato, febbraio 12, 2005

DAY 8 (the statue of liberty)


Nonostante quello che vorrebbero far credere con i canale tematici dedicati e le presentazioni super tecnologiche le previsioni del tempo non ci azzeccano nemmeno qui. Avevano previsto neve, invece oggi era una giornata stupenda, con nemmeno una nuvola e un cielo terso come raramente si vede a milano. Certo, c'era anche un vento che ti portava via e faceva un freddo terribile.
Ma è poca cosa rispetto alla bellazza della città con il cielo assolutamente e totalmente blu.

Al contrario di ieri oggi è stata una giornata all'insegna del "turismo" piu' banale e pecoreccio: la statua della libertà. La guida avvisa che, anche se il tragitto dura poco più di 15 minuti, visitare la statua e ellis island è un affare che porta via tutta la giornata...
Ed è assolutamente vero.
Prima cosa c'e' un sacco di gente, la coda per imbarcarsi sulla prima tratta era persino piu' lunga di quella per entrare al moma.
Seconda cosa il tour è all'insegna della paranoia più totale.
Per prendere un aereo la cosa è più semplice, ci sono meno controlli.
Prima del primo imbarco la solita trafila, raggi x e metal detector.
Arrivati alla statua che, tra l'altro, è stata completamente chiusa al pubblico fino a pochi mesi fa, si devono lasciare le borse in degli armadietti. armadietti, a pagamento, che si bloccano e si aprono con un sensore biometrico che rileva le impronte digitali. ora, io sicuramente ho visto qualche puntata di x-files di troppo, ma ho come la sensazione che quelle impronte non vengano usate solo per chiudere lo sportello. poi ci si rimette in coda. una cosa piuttosto lente. Solo alla fine si capisce perche', oltre ad un altro giro di controlli di cui sopra (sai mai che qualcuno possa essersi costruito una bomba atomica con dei pezzi rubati sul traghetto) c'era anche un'altra macchina in cui ti fanno sostare per circa 30 secondi. Non ho idea di cosa faccia esattamente quel macchinario (e non sono sicuro di volerlo davvero sapere), ma assomiglia in maniera inquietante ad un TAC.

Ad ogni modo, paranoie a parte, la statua della libertà fa una grossa impressione. Non ce n'è di storie, Bush sarà pure uno stronzo e la politica estera degli stati uniti è sicuramente causa di buona parte dei problemi del mondo, ma, nonostante tutto, l'atmosfera che si respira qui è speciale, è tutto quello di positivo rappresentano gli stati uniti nell'immaginazione collettiva.
il sogno americano.

Poi si risale sul traghetto e di quel sogno si vede l'altra faccia: ellis island. Il punto di passaggio di tutti coloro che volevano immigrare negli USA, dal 189X al 1956. Da qui passavano migliaia di persone ogni giorno: per i piu' ricchi le cose erano semplici, tutte le formalità venivano espletate direttamente sulla nave. Chi non poteva permettersi di viaggiare in 1a o 2a classe veniva ammassato nell'atrio, in attesa di un velocissimo controllo medico seguito da una lunga trafila burocratica. Alla fine, chi non veniva ritenuto idoneo veniva rispedito nel paese di provenienza. Stando alla documentazione ufficiale non accadeva spesso che la gente venisse rispedita indietro (anche perchè, per ogni persona che non passava i controlli la compagnia di trasporti che l'aveva sbarcata veniva multata): su 12 milioni di persone arrivate ad ellis island meno del due percento è stato respinto.
Qui i controlli sono meno severi (oggettivamente è un obiettivo meno sensibile di miss liberty), in compenso la paranoia non manca. stavo attraversando l'atrio quando il ranger (si, ranger, come quelli dell'orso yoghi ;)) di turno mi intima di fermarmi e girare al largo (così suona brusco, in realtà è stato molto gentile... sentirmi chiamare "sir" fa una strana impressione. gia' "signore" mi suona strano...). ci ho messo un po' a capire cosa stesse succedendo. alla fine il problema era che qualcuno si era dimenticato la borsa della macchina fotografica su una panchina e il tipo si stava avvicinando per controllare. ci ha messo dieci minuti buoni prima di aprirla e capire che era innoqua.

Altro giro sul traghetto.
Passeggiata su broadway (ci sono dei negozi fichissimi!!! devo trovarmi una fidanzata solo per poter andare a fare shopping ;)).
Tappa all'apple store per scoprire che l'ipod shuffle, quando arriva, finisce entro le due di pomeriggio.
Metropolitana.
Hotel.
L'ultimo samurai sul canale HBO.

Nient'altro da segnalare direi...

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